Carmela Corsitto

 

Biografia di Carmela Corsitto

Sono Carmela Corsitto, un’artista che   non crede di appartenere a generi distinti e nel   modo di fare arte si considera un ibrido in continuo mutamento. L’arte è l’elemento fondamentale e inscindibile della mia vita, fa   parte di me. Mi sento, per questo motivo, una persona privilegiata. Dopo questa premessa, proverò a raccontare a ritroso il mio percorso che va da un periodo più recente e attuale fino ad arrivare a quello più lontano che mi riconduce agli esordi degli anni ottanta. La ricerca della mia maturità affronta il senso dell'esistenza dove la corporeità lascia posto all’aspetto e dell’immateriale all’essenzialità espressiva che si traduce in monocromia bianca. Questo effetto, ottenuto dal continuo passaggio fra luce/ombra è giocato con il sapiente uso di trasparenze e consistenze del plexiglas. Il plexiglas è un materiale oggettivamente poco emozionale ed espressivo, ma che vuole essere straordinariamente evocativo con cui realizzo opere a parete, installazioni e libri-oggetto. Esploro la nozione di “vuoto” e di “nulla”, in cui la materia si manifesta attraverso la sospensione, la leggerezza, la trasparenza, la fragilità e il silenzio.  In questa sorta di identità dilatata assume grande valenza e centralità il libro-oggetto, concepito come protagonista principale ed anche parte integrante del messaggio stesso. In questo lavoro risulta essenziale e necessaria la manipolazione del plexiglas, l’effetto della monocromia di colore bianco e il passaggio dall’opacità alla trasparenza per esprimere   la dicotomia fra essenza e materia. Nel periodo che va dal 1995 al 2005 presento opere dai colori scuri, materici e “senza titolo”. In questo ciclo di opere, il tema trattato sulla condizione esistenziale dell’essere umano e la sua essenza, non appare come un universo separato dalle opere recenti   bensì comunicante e compenetrante. E’ un’indagine visiva e tridimensionale che vuole rendere discernibile   le intersezioni tra spazio e tempo, tra vita, morte e rinascita. Realizzo installazioni, cubi e parallelepipedi, visti come i contenitori di segni-simbolo densi di significato; percorsi labirintici; forme sferiche dislocate nello spazio; cucchiai contorti e mummificati; ragnatele. Queste strutture simboliche sono concretizzate da materiali differenti quali: sabbia, polvere di marmo, terre naturali, legno, plexiglas e fil di ferro. Tali materiali fungono da testimoni di veritieri frammenti di una biografia umana. In quegli stessi anni ho l’esigenza di sperimentare altri linguaggi, pertanto mi avvalgo di “media” come la fotografia e il collage digitale per creare identità diverse e nuovi significati. Il periodo in cui affronto il tema del vissuto esistenziale come passaggio dal buio alla luce attraverso il concetto di “sospensione” è da collocare tra il 1992 e il 1994. Produco una serie Di dipinti ad   olio su tela che denomino “Lacerazioni”, in cui evidenzio accostamenti di colori puri realizzati con la tecnica delle velature. Sono squarci-lacerazioni che svelano il dolore e l’alchimia del profondo. Procedendo a ritroso rivedo opere i cui materiali utilizzati sono smalti su tela; si tratta di una nuova configurazione creativa: l’informale. E’ un fondamentale punto d’inizio che mi permette di elaborare il passaggio dal figurativo alla pura astrazione e di comprendere e interpretare un nuovo modo di fare arte. Gli anni ottanta sono gli anni del mio esordio nel mondo dell’arte.  Tale periodo determinerà ufficialmente l’inizio del mio percorso artistico. Mi esprimo principalmente attraverso il figurativo e il disegno. Indago l’identità femminile all’interno del concetto androcentrico del mondo. In particolare modo analizzo e scompongo il volto dell’essere umano, in mille sfaccettature e maschere. E’   la metafora di un sentire universale che appartiene al principio della ricerca del sé e consente di affermare la propria identità in una veste di speranza e rinascita. L’arte per me è energia pura in continua trasformazione. Vuole essere un linguaggio aperto i cui contenuti della comunicazione siano leggibili, interattivi e di condivisione per il fruitore. Tutto ciò trova la sua definitiva compiutezza soltanto nel totale coinvolgimento dello spettatore.

http://www.carmelacorsitto.it/