Biografia di Giuliano Mauri
"Giuliano Mauri è un artista non facilmente catalogabile. Nel suo biglietto da visita si definisce un carpentiere che costruisce scale, mulini, case, ponti, giostre, cattedrali, fiumi, isole, boschi, cieli. Nel Parco di Monza, sul prato tra la Cascina Cernuschi, sede dei Carabinieri a cavallo e la zona retrostante la Valle dei Sospiri, Mauri ha creato una grande voliera per umani: un cupolone costituito da tronchi intrecciati, che terminano al centro con un pilastro cavo, anch’esso formato da rami intrecciati, chiamato “cuore delle cerimonie”. L’opera, che è stata inaugurata domenica 26 novembre, è stata realizzata con materiali raccolti nel Parco di Monza: legni robusti come il castagno, il nocciolo, l’olmo, il faggio, ecc.. . E poi il fango, le corde. I suoi aiutanti li trova sul posto, persone robuste, in genere cinque o sei, che lo facilitano nel lavoro. La sua arte si pone come obiettivo quello di intervenire sul paesaggio costruendo installazioni che paradossalmente ne evidenziano l’aspetto naturale e spirituale " .
Giuliano Mauri nasce a Lodivecchio nel 1938 e ha vissuto a Lodi fino al 29 maggio 2009. Alla fine degli anni Sessanta era venuto in contatto con i principali movimenti d'arte d'avanguardia in Italia. Gli anni Settanta lo videro come protagonista in prestazioni ambientali. I suoi video e performance sono stati mostrati in diverse gallerie: La Chiocciola di Padova, L'Alzaia a Roma, il Toselli di Milano e la Cavellini di Brescia. Nello stesso anno presenta le sue opere ai musei di arte moderna di Bologna, Modena e Varsavia. Egli ha inoltre esposto il suo lavoro alla Biennale di Venezia (1976). Nel 1978 con le sue enormi scale è presente alla mostra 'Metafisica del Quotidiano' presso il Museo d'Arte Moderna di Bologna . Nel 1980 costruisce i “Mulini a Vento” del tutto inutili. La casa “Raccoglitore dell'Uomo” è stata creata nel 1981 (Bergamo, chiesa di Sant'Agostino). L'anno seguente ha costruito l'imponente Scala del Paradiso (140m. di lunghezza e 10 m. di altezza)sulle rive dell'Adda, a Lodi. Questa consisteva in una serie di rami conficcati nel terreno legato alle estremità con dello spago. Lo stesso lavoro è stato anche presentato alla Galleria Mercato del Sale a Milano. Nel 1984 ha iniziato le costruzioni vegetali “Altari” sulle rive dell'Adda, a Lodi. Nel corso dello stesso anno espone “Zeppelin” alla Galleria Quanta a Milano e costruisce “La Città del sole”. Nel 1985 ha partecipato per la prima volta a 'Milanopoesia' presentando il lavoro “Accampamento padano”. A Sassello, nei pressi di Savona, costruisce “ La casa dell'Uomo”. Nel 1986 ha realizzato “La terra del cielo” all'interno della chiesa di San Carpoforo a Milano. Nel catalogo, Vittorio Fagone definisce questa arte come 'in natura' nel senso pieno del termine. Nel 1987 ha creato ”Le Trombe del Paradiso” a Pegognaga (Mantova). Le “Spore vegetali” vengono sistemati a Villa Barzino vicino a Genova nel 1988, mentre i “Canti dell'esilio d'Occidente” a Sant'Arcangelo di Romagna. Nel 1988 ha costruito “Il Bosco” presso la sorgente del Tormo nella provincia di Lodi e il "Fiume Vestito - Canti dell'esilio d'Occidente", presso il fiume Marecchia a Sant 'Arcangelo di Romagna. . L'anno successivo è presente alla rassegna “Shakti 1” di Copenaghen e nello stesso periodo partecipa a 'Milanopoesia' con “Accampamento padano 2”. Nel 1991 inizia la serie dei 'nidi' (Monteciccardo, Pesaro). Nel 1992 torna a Lodi con “ Il Campo di Duecento Pertiche” e “L'albero dei Cento Nidi”. Viene invitato alla 37a Triennale di Milano. Gli” Altari vegetali” e “Creatività” vengono creati a Borgo Valsugana (Trento). Nel giugno 1993 partecipa al 'Simposio Art in Nature' di Hannover. A Chicago viene invitato a 'Athenaeum”-Museo dell’Architettura ev del Design ( padiglione italiano). in Danimarca, a Tranekær, costruisce “Arpa Eolica” per il 'progetto Tikon'. A Cottbuns, vicino a Dresda, realizza una grande Cattedrale Vegetale. Biennale di Penne nel 1994. Nel 1996, Mauri riceve una borsa di studio della Fondazione Pollock-Krasner di New York. La borsa di studio consente a Mauri di realizzare in un bosco vicino a Lodi "Gerundo ciclico". Nel 1997 costruisce “Casa della memoria” nella Laumeier Park di St. Louis, USA. E' presente con modelli, disegni e Sculpture, presso il Museo di St Louis, Missouri, USA. Nel 1998 partecipa a “European Art and Nature Triennial” al Castello di Dragsholm, Danimarca.Nel 1999 ha creato le 'Impronte', per il Stour Valley Art Project a King's Wood, Challock nel Kent. Mauri inizia il progetto per i "Cannocchiali Estimativi" a Görlitz. Mostra di Giuliano Mauri – “THE BRIDGE” nel parcheggio presso la stazione a Görlitz (sculture di piccolo formato, disegni, foto e modelli dei “Cannocchiali Estimativi”. 2000: Mostra di Giuliano Mauri – “The Bridge II”, nella sede tedesco-polacca della Fondazione per l'Arte, la Cultura e l’ Ecologia di Görlitz. A Sgorzelec, realizza gli “Osservatori estimativi” , fiume Neysa (2001). Per Arte Sella, nel 2001 nasce l’opera più nota e suggestiva di Mauri; “La Cattedrale vegetale”, in Val di Sella, composta da tre navate da 80 colonne di rami intrecciati, alte 12 metri e di un metro di diametro; all’interno di ognuna è stato messo a dimora un giovane carpino. Nel 2001 realizza anche la scenografia della Norma nello Sferisterio di Macerata per le scene di Giacomo Andrico e la regia di Daniele Abbado. Nel 2003, per la mostra “Le Città Invisibili”, davanti alla Triennale di Milano espone la sfera “Zenobia”. Nel 2004, realizza la “Passerella di gelsomini sul fiume perduto”, con legno e piante di gelsomini. Nel 2006 costruisce la “Voliera per umani” nella valle dei Sospiri del Parco di Monza. Nel luglio 2008 conclude e inaugura il suggestivo Ponticello Soradore – San Vigilio a Padernello frazione di Borgo San Giacomo (Brescia) . Nell’ambito di Territoria #3 inaugura a Luogomano “l'Anfiteatro della Val di Bisenzio”, presso il Complesso Artistico Contemporaneo del Comune di Cantagallo. “L’Anfiteatro è stata una, se non l’ultima opera da lui realizzata. Sempre nel 2008 realizza I due ponti presso il Castello di Padernello (BS), rispettivamente di 50 e 30 metri, sembrano avere un aspetto quasi fantasmagorico: la rete di legno che si innalza dal passaggio è un intrico magico che non si isola dallo spazio circostante ma sa trasportare il visitatore dentro i confini di una natura diventata leggendaria, un sogno di evasione dalla realtà e rifugio nel passato. Da tempo in dialisi, muore a Lodi il 29 maggio del 2009.