LA PITTURA DI ANDREA BONANNO COME RIVELAZIONE DELLA CONDIZIONE DI DEGRADO DELL’UOMO DI OGGI.
“… Le figure, come delle apparizioni inquietanti, sono delle figure uscite dai loro corpi reali, per assumere delle forme declinanti il vuoto e l’assenza della spiritualità e della sentimentalità dell’uomo…”
La pittura di Andrea Bonanno è diretta ad investigare e a rispondere alla nota problematica del monologo amletiano del “to be or not to be” del grande Shakespeare, per ciò che riguarda il destino dell’homo tecnologicus, dopo le ricognizioni condotte da importanti studiosi, filosofi e narratori, soprattutto quelli che hanno fatto parte di quel filone detto dell’utopia negativa che annovera il Morselli (Dissipatio H. G.), l’Huxley (Il nuovo mondo), il Fromm (La società sana) e l’Orwell con il romanzo “1984”, in cui l’Autore è stato inserito nel 1984 da Gaetano Natale Spadaro.
I veleni dionisiaci e panici dell’attuale tecnologia e del sistema mass-mediatico hanno già annullato con la morte di Dio la condizione dell’uomo come creato a sua immagine e somiglianza, con la conseguenza che oggi non si può trattare la figura umana secondo un trito ed obsoleto umanismo narcisistico, ma che occorre presentarla come una figura dell’inconsistenza, dell’alterazione e di una tormentata e acre scissione, che estrania ciascuno ormai dal ricercare il suo vero essere e la sua identità.
Per l’essere tutti asserviti a indottrinamenti e a manovre che vengono dall’alto di un sistema oppressivo, che ci priva di scelte volute dalla nostra anima in totale libertà, negando la nostra capacità di giudizio e di critica, la conseguenza è che non vale più rispondere alla problematica del “chi sono?”.
Stando alla tematica trattata, Andrea Bonanno è lontano dai triviali giochetti edonistici e ludici e dalle vuote esercitazioni prettamente formalistiche, per quanto riguarda la sua attività artistica con il mantenersi sempre fedele ad un atteggiamento molto riflessivo, e direi “verificale”, nonché critico.
Ma è anche lontano dal voler proporre delle scene claustrofobiche simili a quelle di un Bacon, con le sue onanistiche deformazioni del corpo degli individui ritratti, simili ad infime bestie ansimanti, e le laidezze deplorabili di una macelleria orrida e vomitevole. Diversamente, le figure estatiche di Bonanno vivono atteggiate in un perdurante silenzio interrogativo e metafisico.
Così gli spazi pittorici di Andrea Bonanno sono delle aree di commisurazioni fra i sogni di un ripristino della bellezza della vita, rivissuta con un alto pathos, e i beffardi giochi dell’ “industria culturale”, finalizzati ad una totale destrutturazione di ogni individuo, ritenuto oggetto di una ricezione passiva nell’accogliere un messaggio univoco ed esaltativo della realtà, fino a farci diventare dei desolati involucri, senza più organi e anima, a stento ancora comunicanti in un clima segnato da una amara solitudine e da una perdurante ed assillante dissoluzione.
Sono dei glaciali manichini dell’assenza dell’umano, che tentano con un dialogo affettivo di ritrovare la forza e la vitalità di resistere e di opporsi all’immane perdita delle loro funzioni immaginative e critico-riflessive.
Si aggirano in tossici scenari silenziosi e metafisici, spesso degradati e sconvolti da una perdurante azione inquinante da sembrare riflettere anch’essi le stigmate dello sconvolgi- mento e della reificazione dell’anima di ognuno.
Le figure di Andrea Bonanno, presenti in paesaggi deserti, mostrano una staticità che può sembrare surreale, in realtà, come delle apparizioni inquietanti, sono delle figure uscite dai loro corpi reali, per assumere delle forme declinanti il vuoto e l’assenza della spiritualità e della sentimentalità dell’uomo, per chiederci una salutare svolta al loro destino letale e depersonalizzante.
Si tratta di una pittura prodigiosa per inventività e stile, nonché di natura riflessivo-filosofica, in quanto essa dispone a delle commisurazioni riflessive inevitabili e a delle autointerrogazioni da parte di quei fruitori che amano e si estasiano ancora di fronte ai prodigiosi ed inestimabili slanci di bellezza della natura e della vita umana.
Le figurazioni dell’artista rivelano la presenza dell’<>, secondo il pensiero dell’Adorno, noto studioso francofortese, il quale appunto con il suddetto termine nega la realtà data, apparente e presentata come vera dal potere politico-economico dell’ <>. Infatti, è in forza delle immagini “nuove”, non comparse prima, che vengono rivelate le falsità della realtà empirica, proposta invece come vera e datrice di felicità. L’arte così assurge al ruolo di negazione della negazione.
Lo scandaglio dell’artista rivela, per dirla con lo Hegel, la “potenza del negativo” dell’arte, ossia svolge la sua azione di negazione della realtà esistente, denotante una impositività violenta e nichilistica, perché dall’uomo oggi può essere data solo una raffigurazione simulatrice di sé, perché è ormai destrutturato totalmente da abusi e da sofisticati piani di asservimento ideologico e consumistico.
L’artista, a mio parere, nel dipingere il vuoto e l’assenza di una imprecisabile identità ormai, denuncia un’aggressività anonima feroce e disumana, che oltre a ripetersi nella realtà di ogni giorno, ovviamente si riflette negli spazi delle composizioni dell’Autore, culminando in quegli involucri-figure, che trasmettono l’invito ad un vasto ripensamento, misto a dolore, della storia di ieri e di oggi, ma anche dell’orrore esercitato da quei detentori del potere che continuano, negando le nostre facoltà spirituali, ad avvelenare la natura e la nostra anima, che è chiamata oggi a ritrovare un completo riscatto di sé, alimentando il sogno di una totale liberazione da una ideologia che aliena e degrada di continuo l’uomo, conducendolo alla sua completa destrutturazione e ad una totale negazione della sua poetica spiritualità.
Sandro Bongiani, 30 giugno 2021
Cenni Biografici di Andrea Bonanno
Andrea Bonanno, nato nel 1945 a Menfi (AG), ha iniziato ad esporre all'età di sedici anni in una mostra vincendo il primo premio, ma è presente a livello nazionale a partire dal 1966, dopo aver rifiutato ogni pittura manieristica e fuori dalle fondamentali esigenze spirituali del nostro tempo. Pittore e scrittore, svolge da anni un' intensa attività pittorica e letteraria, spaziando dalla poesia alla critica d'arte e di letteratura, partecipando a molte manifestazioni nazionali ed internazionali. Nel 1978 ha ricevuto la nomina dall’Accademia Italia e nell’anno successivo ha partecipato con un’opera alla cartella “XX Artisti Contemporanei” per gli archivi della Serigrafia italiana”. Nel 1983 è stata pubblicata una fondamentale monografia, curata da Carlo Emanuele Bugatti, edizione Dossier Arte di Ancona sulla sua produzione con il testo critico di Domenico Cara ed in seguito si sono interessate della sua attività artistica diverse pubblicazioni specializzate. Nominato nel 1988 Professore d'Arte Onorario della Scuola di Storia dell'Arte "Giorgio Morandi", collaboratore di riviste e periodici, è autore di diversi volumi ancora inediti. Curatore del «Mail Art Service», bollettino trimestrale informativo dell'archivio di mail art "L. Pirandello" di Sacile (PN), ha fatto parte della redazione della rivista «L'Involucro». Ha pubblicato alcune opere saggistiche: L’arte e la verifica trascendentale (saggio critico, Edizioni Tracce, Pescara 1992 (1° Premio Città di Fano), Per un'arte della verifica trascendentale (Edizioni Pubblicoop, Sessa Aurunca, 1994), La poesia di Pietro Terminelli (Edizioni L'Involucro, Palermo, 1995), La verifica nell’arte figurativa contemporanea ed altri saggi (Phasar Edizioni, Firenze, 2001), seguiti negli anni successivi da altri titoli: Saggi sulla poesia di M. Grazia Lenisa (Monografia), Edizioni Archivio "L. Pirandello", Sacile, 2003. Il volume è stato ristampato in seconda edizione nel 2004 con l'aggiunta di altri saggi; Saffo Chimera di Maria Grazia Lenisa, (Commento), Edizioni Archivio "L. Pirandello", Sacile, 2005, Poeti contemporanei per la verifica trascendentale (saggi), Ediz. Archivio “Luigi Pirandello”, Sacile, 2007, L’arte deviata, otto Biennali di Venezia ed altri saggi, Ediz. Archivio “L. Pirandello”, 2010, Il romanzo e la verifica trascendentale (Vittorini, Piovene, Saviane), Ediz. Archivio “L. Pirandello”, 2014, Van Gogh e la pittura, Youcanprint Self Publishing, Trecase (LE), 2016. La sua produzione artistica si é distinta per un'altissima capacità di ricerca ed una qualità tecnica professionale ed artistica non comuni le quali, accompagnate dall'impegno culturale con cui ha da sempre operato, hanno consentito all'Artista di conquistare una posizione di primissimo piano nel mondo e nella cultura dell'Arte contemporanea. Sue opere e pubblicazioni sono in istituzioni, musei e collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.
SANDRO BONGIANI VRSPACE
Mostra Retrospettiva di Andrea Bonanno
“L’uomo contemporaneo tra degrado e riscatto”
Opere 1976 - 2021
A cura di Sandro Bongiani
11 dicembre 2021 - 13 febbraio 2022
Via S. Calenda 105/D, 84126 SALERNO (Italy).
https://www.sandrobongianivrspace.it/
Preview /AMACI - 11 dicembre 2021 ore 18:00
(L’evento partecipa alla diciassettesima giornata del contemporaneo
promossa da AMACI Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani)
“… le figure, come delle apparizioni inquietanti, uscite dai loro corpi reali per assumere delle forme declinanti il vuoto e l’assenza della spiritualità e della sentimentalità dell’uomo…”
In occasione di AMACI-17.Giornata Del Contemporaneo viene organizzata dalla Collezione Bongiani Art Museum di Salerno presso la Galleria “SANDRO BONGIANI VRSPACE” www.sandrobongianivrspace.it la retrospettiva di Andrea Bonanno dal titolo, “L’uomo contemporaneo tra degrado e riscatto” con 40 opere dal 1976-2021 a cura di Sandro Bongiani. La mostra cerca di fare il punto sulla condizione anonima dell’uomo contemporaneo da lungo tempo indagata dall’artista con coerenza e originalità creativa. Una visione intesa come rivelazione della condizione di degrado, diretta ad investigare e a rispondere alla problematica del destino dell’homo tecnologicus, rappresentato come una figura estraniata dell’inconsistenza e da una tormentata scissione, incapace ormai di ricercare il suo essere e la sua vera identità.
Anonime presenze vivono atteggiate in un perdurante silenzio interrogativo e metafisico, così come gli spazi dell’uomo rivelati come aree di commisurazioni fra perdita e sogno. Una particolare weltanschauung dell’uomo presentato come desolato involucro, senza più organi interni e anima, a stento comunicanti tra loro, in un clima segnato da una ingrata solitudine e da un’assillante dissoluzione.
Sono presenze dell’assenza dell’umano che tentano invano di ritrovare la vitalità, di resistere all’immane perdita delle loro funzioni immaginative e critico-riflessive. Le figure convivono in paesaggi desolati, si aggirano in tossici scenari degradati sconvolti da una perdurante azione inquinante da sembrare riflettere anch’essi le stigmate dello sconvolgimento. Quasi sempre, mostrano il lato oscuro di una insolita staticità, in realtà, restano solo delle fugaci apparizioni, con presenze uscite dai loro corpi reali per assumere forme declinanti il vuoto e l’assenza. Stando a questa particolare tematica nel dipingere l’uomo indagata con un acuto atteggiamento “verificale”, riflessivo e critico, viene denunciata l’assenza perduta dell’uomo e l’invito ad un ripensamento, a ritrovare un barlume di riscatto, di possibile liberazione da una condizione che aliena profondamente e degrada profondamente l’uomo, conducendolo alla sua completa destrutturazione e ad una totale negazione della sua precaria e inconsistente condizione umana. Sandro Bongiani.
Breve biografia di Andrea Bonanno
Andrea Bonanno, nato a Menfi (AG), ha iniziato ad esporre a partire dal 1966, dopo aver rifiutato ogni pittura manieristica e fuori dalle fondamentali esigenze spirituali del nostro tempo. Pittore, saggista e scrittore, svolge da anni un' intensa attività pittorica e letteraria, spaziando dalla poesia alla critica d'arte e alla letteratura, partecipando a molte manifestazioni nazionali ed internazionali ottenendo lusinghieri consensi di critica ed importanti riconoscimenti.
Ha pubblicato opere saggistiche, come L’arte e la verifica trascendentale (saggio critico, Edizioni Tracce, Pescara 1992, Per un'arte della verifica trascendentale (Edizioni Pubblicoop, Sessa Aurunca, 1994), La poesia di Pietro Terminelli (Edizioni L'Involucro, Palermo, 1995), La verifica nell’arte figurativa contemporanea ed altri saggi (Phasar Edizioni, Firenze, 2001), seguiti negli anni successivi da altri titoli: Saggi sulla poesia di M. Grazia Lenisa (Monografia), Edizioni Archivio "L. Pirandello", Sacile, 2003. Il volume è stato ristampato in seconda edizione nel 2004 con l'aggiunta di altri saggi; Saffo Chimera di Maria Grazia Lenisa, (Commento), Edizioni Archivio "L. Pirandello", Sacile, 2005, Poeti contemporanei per la verifica trascendentale (saggi), Ediz. Archivio “Luigi Pirandello”, Sacile, 2007, L’arte deviata, otto Biennali di Venezia ed altri saggi, Ediz. Archivio “L. Pirandello”, 2010, Il romanzo e la verifica trascendentale (Vittorini, Piovene, Saviane), Ediz. Archivio “L. Pirandello”, 2014, Van Gogh e la pittura <
Sue opere e pubblicazioni sono in istituzioni, musei e collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.